Sugli affitti brevi e le regole per il check-in si segnala una novità. È la sentenza n. 10210, depositata il 27.5.2025, con la quale il Tar del Lazio ha annullato la circolare del Ministero dell’interno, del novembre del 2024, che imponeva ai proprietari di immobili utilizzati per locazioni di breve durata, di identificare de visu (espressione utilizzata dal Viminale) gli ospiti, escludendo quindi i check-in da remoto.
Secondo il Tribunale amministrativo, “l’obbligo dell’identificazione de visu si pone in contrasto con la riduzione degli adempimenti amministrativi disposta con il d.l. n. 201/2011”. Peraltro, rilevano i giudici, “non è neppure specificato per quale ragione strumenti diversi (ad esempio, la verifica dell’identità da remoto) non siano sufficienti a raggiungere il medesimo obiettivo con minor pregiudizio sui destinatari dell’atto impugnato, ciò in linea col principio di proporzionalità che pure governa l’agire pubblico”. Per i giudici, in sintesi, “la circolare è viziata, sia perché risulta in contrasto con l’attuale disposto dell’art. 109 Tulps, sia per la violazione del principio di proporzionalità, sia, ancora, per eccesso di potere collegato ad una carenza di istruttoria”.
La Confedilizia aveva sin da subito proposto al Ministero dell’interno di “modernizzare” la circolare in questione, prevedendo il controllo dei documenti anche a distanza, attraverso le tecnologie in uso. Poiché questa impostazione era stata sostanzialmente condivisa nelle riunioni al Viminale alle quali la Confederazione ha partecipato, l’auspicio è che la sentenza del Tar non venga impugnata e che, implicitamente o esplicitamente, si confermi l’ammissibilità della verifica tramite video.